domenica 6 luglio 2014

MAIS: POTENZIALI PROBLEMI NEI CONFRONTI DELLA SALUTE

Molti prodotti gluten free (senza glutine) utilizzano il mais (corn) come un sostituto sicuro del grano. Siete sicuri che non sia un mito?

Il mais è un cereale. Il mais ha del glutine.
Molti credono che il glutine del mais non induca gli stessi danni di quello del frumento, orzo, e malto. Il problema centrale è dato dal fatto che il glutine non è ancora stato studiato adeguatamente.  Infatti, gran parte delle nostre conoscenze sulla malattia celiaca e sul glutine hanno a che fare con la gliadina (il glutine che si trova solo sul frumento).  Come medico che da oltre 30 anni si occupa di queste problematiche e da 15 di gluten sensitivity (ipersensibilità al glutine), posso dirvi che ho riscontrato come spesso il mais costituisca  un problema anche severo nei pazienti intolleranti al glutine.
Molti affermano che non hanno alcuna reazione al mais e che si sentono bene dopo averlo mangiato. La stessa affermazione può essere fatta da coloro che presentano una malattia celiaca silente (per il frumento).
Vi ricordo che l’assenza di sintomi non significa che non stia avvenendo un danno “interno”.
Detto tutto ciò, non dobbiamo stabilire dogmi a priori.
Il buon senso  e l’intelligenza dovrebbero essere sempre utilizzati come base per le nostre decisioni di dietetica.

Glutine a parte, prendete in considerazione le seguenti osservazioni sul mais:

  •         È il secondo alimento, per quantità, geneticamente modificato sul nostro pianeta (la soia è al primo posto).
  •         Le modificazioni genetiche degli alimenti continuano a uccidere animali negli studi scientifici.
  •         È una proteina incompleta.
  •         È difficile da digerire per la specie umana (avete mai visto un chicco di mais nelle feci?)
  •         È un alimento elevato in calorie ma basso in valore nutritivo.
  •         È un “alimento nuovo” cui è esposto il genoma umano.
  •         È utilizzato come ingrediente base per i bovini, pesce, pollo (e anche come carburante per le automobili).
  •         Le mucche e il pesce non sono stati costruiti per mangiare mais (avete mai visto un pesce saltare fuori dall’acqua in un campo di granturco per fare una buona colazione?).
  •         Quando gli animali vengono allevati con mais come alimento principale hanno una vita media più breve.
  •         La carne di manzo (nutrito a mais e non a pascolo) è associata a malattie cardiache, diabete, cancro e obesità. Il contrario per la carne proveniente da allevamenti a prato.
  •         Il fruttosio derivato dal mais è tossico per il fegato e contribuisce a provocare e/o accentuare gravi alterazioni dello stato di salute.
  •         Lo sciroppo di mais (tanto usato come additivo alimentare) contiene mercurio.
  •         La lista potrebbe andare avanti…avanti…avanti.

Molti consumatori guardano ai cibi confezionati con la diciture “Privo di Glutine” (Gluten Free), come se questa etichetta fosse un marchio di sicurezza. Privo di Glutine sull’etichetta non significa che l’alimento sia salutare.
E non negate a voi stessi che avete il diritto di essere e restare in salute.
Ricordate, allora, che il mais contiene glutine e che il glutine di mais non è ancora stato adeguatamente studiato.
Molti studi a tutt’oggi hanno evidenziato che il mais induce modificazioni di tipo infiammatorio nei soggetti con “ipersensibilità al glutine” e questo spiega perché circa metà dei pazienti celiaci non vanno bene anche se seguono una dieta priva di frumento, orzo e malto. E’ molto probabile che ci sia un collegamento fra il mais e la malattia celiaca refrattaria.

A questo punto non siamo ancora sicuri, ma i miei ultimi 15 anni di esperienza clinica con pazienti intolleranti al glutine che sono reattivi anche al mais costituiscono una prova sufficiente, almeno per me.

Riferimenti
Ortiz-Sanchez JP, Cabrera-Chàvez F, de la Barca AM. Maize prolamins could induce a gluten-like cellular immune response in some celiac disease patients. Nutrients, 2013; 5:4174-83.
Cabrera-Chávez F, Iametti S, Miriani M et al. Maize Prolamins Resistant to Peptic-tryptic Digestion Maintain Immune-recognition by IgA from Some Celiac Disease Patients. Plant foods for human nutrition, 2012; 67:24-30  

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