domenica 25 settembre 2016

IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO : GUIDA PALEO AI DOLCIFICANTI NATURALI

L'infiammazione è parte essenziale del sistema di guarigione del corpo. Senza di essa, qualunque lesione rappresenterebbe un rischio e anche una semplice infezione potrebbe essere mortale. Il troppo comunque storpia, anche  di una cosa buona e, purtroppo, potrebbe risultare decisamente mortale.

L’infiammazione cronica, quella che noi chiamiamo infiammazione di basso grado e che non è avvertibile normalmente come sintomo, è intimamente coinvolta in un numero veramente esteso di malattie croniche, compreso il morbo di Alzheimer, il diabete, le malattie cardiache, il cancro e tutte le malattie autoimmuni. 
Uno dei fattori di fondo che provoca questo aumento di infiammazione è la nostra storia d'amore con lo zucchero. 
Siamo stati portati a credere che se ci rivolgiamo ad alternative, possiamo andare avanti con la nostra dipendenza dal dolce e non pagare nessuna penale di salute lungo la strada della nostra vita…MA

Una delle primissime cose che insegniamo ai nostri pazienti di fare è di ELIMINARE L’ABITUDINE AL DOLCE! 

Se smettete di usare tutti gli zuccheri e i dolcificanti, per soli 30 giorni, vi promettiamo... che il vostro corpo regolerà il metro con cui valuta i sapori,  così che un pezzo di frutta potrà avere più sapore e dolcezza di quanto voi abbiate mai sognato possibile.  E se assaggerete allora (dopo il mese) un bicchiere di soda (aranciata, chinotto, cola ecc.), o qualcosa pieno di zucchero, potrebbe succedervi di sputarlo fuori per la dolcezza nauseante alla quale il vostro corpo era abituato prima del vostro “detox” dallo zucchero. 

Ma riceviamo spesso domande da pazienti... "Se ho bisogno di usare un dolcificante occasionalmente e con moderazione... quali sono le mie opzioni migliori?"  

Questa domanda ci fa piacere: 
ECCO UNA GUIDA AI DOLCIFICANTI NATURALI PROPRIO PER VOI!

IL BUONO: NATURALE – USARE CON PARSIMONIA 
  • Stevia (foglie verdi biologiche o estratto puro)
  • Miele biologico, grezzo
IL BUONINO: NATURALE – USARE CON PARSIMONIA
  • Datteri
  • Zucchero di datteri
  • Nettare di cocco
  • Zucchero o cristalli di cocco
  • Succhi di frutta (ma spremuti di fresco, biologici)
  • Sciroppo di acero
  • Zucchero di palma
IL BRUTTO: NATURALI MA SI RACCOMANDA DI EVITARLI
  • Agave
  • Malto d’orzo
  • Zucchero di barbabietola
  • Zucchero di canna/zucchero di canna light (leggero)/muscovado
  • Sciroppo di riso sbramato
  • Canna da zucchero o succo di canna da zucchero
  • Caramello
  • Sciroppo di carruba
  • Sciroppo o estratto di mais
  • Destrano
  • Destrosio
  • Maltolo etilico
  • Fruttosio
  • Glucosio (sotto qualsiasi forma)
  • Zucchero d’uva
  • Sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio
  • Lattosio
  • Levulosio
  • Maltitolo
  • Sciroppo di malto
  • Maltodestrine
  • Maltosio
  • Mannitolo
  • Zucchero greggio
  • Sciroppo da raffinazione
  • Sorbitolo
  • Sciroppo di sorgo
  • Saccarosio
  • Xylitolo (come tutti gli alcol da zucchero che terminano in –tolo o -osio)
IL CATTIVO: ARTIFICIALI – DA NON CONSUMARE MAI!
  • Acesulfame
  • Aspartame
  • Saccarina
  • Stevia – bianca/sbiancata
  • Sucralosio
  • Tagatosio
E attenti agli imbrogli, di cui vi facciamo un esempio:

Qualcosa di più su Truvia® stevia bianca – quella che voi pensate sia OK

Secondo voi è fatta da una foglia? Beh la risposta è un pò, quasi.  Questa stevia ha tre ingredienti: eritritolo, rebiana e aromi naturali.  Rebiana ricavata dalla foglia di stevia immergendola in acqua. Anche se il processo viene dichiarato come simile a preparare il tè, la verità si rivela nel brevetto della Coca Cola dove si delinea un processo di 40 e + passaggi che prevedono l'uso di acetone, metanolo, etanolo, acetonitrile, isopropanolo.
Non so voi, ma noi quando facciamo una tazza di tè, non abbiamo mai usato uno di quegli ingredienti.  Il secondo imbroglio sulla naturalezza "priva di sensi di colpa" di questa stevia è l'ingrediente principale, l'eritritolo.  Ora mentre l'eritritolo è un dolcificante naturale che si trova in molti frutti, in natura è presente in quantità così piccole che i produttori convertono chimicamente del mais modificato geneticamente in un amido, di grado alimentare, che fermenta per creare glucosio e poi viene processato ulteriormente per creare l'eritritolo.   Tutto naturale?  Suona più come un esperimento da laboratorio OGM che un dolcificante proviene direttamente dalla natura.  

Ma Dott.ssa Saggioro, ho bisogno di più carboidrati!

Se avete scelto e vi siete affidati alla vostra dieta Paleo e rimossi i cereali, i legumi e gli alimenti raffinati, non dovete eliminare completamente tutti i carboidrati e qui c’è un elenco di alcuni carboidrati deliziosi, vegetariani, sane alternative per voi da sgranocchiare e che sono ricolme di sostanze nutrienti...
  •     Patata dolce
  •     Cipolla
  •     Barbabietole
  •     Manioca
  •     Carote
  •     Cavolo rapa
  •     Cavolo rapa viola
  •     Rape
  •     Zucca
  •     Zucchine
Buona salute!

Chiara Saggioro, D.Sci., Ph.D.
Biologa Nutrizionista Funzionale 
www.medicinafunzionale.org

Alfredo Saggioro, M.D.

Per saperne di più:
http://balancedbites.com/practicalpaleo
http://www.brucebradley.com/food/truvia-honestly-sweet-or-dishonestly-marketed/#sthash.q19Lnufg.dpuf
http://www.nytimes.com/2011/04/17/magazine/mag-17Sugar-t.html
http://www.huffingtonpost.com/kristin-kirkpatrick-ms-rd-ld/dangers-of-sugar_b_3658061.html
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15328324
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23762544


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venerdì 9 settembre 2016

I PROBIOTICI POTREBBERO ESSERE UTILIZZATI PER MIGLIORARE ANCHE LA SALUTE MENTALE?

Vogliamo farvi conoscere questo breve report del Dr. Andreu Prados, che fa riferimento ai nostri piccoli buoni amici che convivono con noi e a nuove potenziali risorse che essi presentano per la nostra salute.

Recenti progressi nella ricerca hanno descritto l'importanza del microbiota intestinale nel rappresentare un ponte fra il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso enterico. Queste interazioni cervello-intestino sembrano essere bidirezionali e questo avverrebbe per mezzo di segnali neurali, endocrini, immunitari e umorali. La maggior parte dei dati sono sperimentali e sono stati acquisiti utilizzando roditori (topi o ratti) e suini.

Le prove delle interazioni fra salute mentale e il microbiota provengono dall’osservazione che esiste una associazione fra disbiosi intestinale e disturbi del sistema nervoso centrale (ad es. comportamenti appartenenti allo spettro ansioso-depressivo) e all’osservazione, proveniente da molti studi, che frequentemente disturbi gastrointestinali funzionali (ad es. sindrome dell'intestino irritabile) presentano come comorbidità problemi di di salute mentale.

Fino ad oggi, sono state condotte poche ricerche sull'uomo con l'obiettivo di valutare l'effetto di una integrazione con probiotici sulla salute mentale attraverso la modulazione delle vie cervello-intestino. Tuttavia, di recente, l’equipe guidata dal professor Paul Enck dal Dipartimento di Medicina Psicosomatica e Psicoterapia presso l’Ospedale Universitario di Tübingen (Germania) ha condotto una revisione sistematica di 38 studi randomizzati controllati negli animali e nell'uomo (25 erano in animali, 15 in esseri umani e 2 studi sono stati condotti in esseri umani e animali), e ha concluso che i probiotici potrebbero essere efficaci nel migliorare le funzioni associate a malattie psichiatriche e le abilità di memoria.

Inoltre, sempre di recente, lo studio di Wang, et al. ha evidenziato quali siano i probiotici che hanno mostrato efficacia nel migliorare i comportamenti correlati a disturbi psichiatrici (ansia, depressione, umore, risposta allo stress) e le capacità di memoria (inclusa la memoria spaziale e non-spaziale) e questi comprendono il Bifidobacterium (B. longum, B. breve e B. infantis) e il Lactobacillus (L. helveticus, L. rhamnosus, L. plantarum e L. casei). Le dosi tra 109 e 1010 unità formanti colonie (CFU) somministrate per periodi di 2 settimane in animali e 4 settimane in esseri umani hanno mostrato effetti sufficienti.

Anche se le traslazioni degli studi sugli animali sull’uomo suggeriscono nuove possibilità, vale la pena di pensare a studi ulteriori sull’uomo, soprattutto mirati a  pazienti con malattie mentali che evidenzino contemporaneamente comorbidità gastrointestinali. Oltre alle misurazioni comportamentali attraverso questionari psicologici o scale, sono necessari ulteriori studi di neuroimaging in esseri umani al fine di studiare quali aree siano interessate nel cervello in modo tale da provocare cambiamenti comportamentali dopo il consumo di probiotici.

D'altra parte, una recente revisione sistematica di 10 studi randomizzati controllati in esseri umani (tra cui i 6 studi inclusi anche nella revisione sistematica di Wang, et al.), condotta dal Dr. Paul Ritvo dalla York University di Toronto, Ontario (Canada), forniscono informazioni ancora contrastanti al riguardo dell'utilizzo dei probiotici nel ridurre i sintomi di ansia-depressione negli esseri umani. E, anche se sembra che l’integrazione con probiotici potrebbe portare a benefici psicologici, sono stati trovati notevoli limiti metodologici come problema principale per poter generalizzare i risultati.

I ricercatori hanno sottolineato che sono necessari ulteriori studi di follow-up di intervento al fine di comprendere meglio i potenziali benefici sulla salute mentale umana della supplementazione con probiotici.

Uno dei molti meccanismi possibili che potrebbero spiegare il ruolo dei microbi dell'intestino nell'influenzare la funzione del cervello è attraverso la modulazione del livello di microbici produttori e consumatori di acido gamma-aminobutirrico (GABA). In questo contesto, un passo in avanti importante e degno di nota è la recente identificazione di una specie di batteri dell'intestino, chiamata KLE1738, che può crescere solo in presenza di acido gamma-aminobutirrico (GABA). KLE1738 è un batterio dell'intestino umano recentemente scoperto che può avere un metabolismo insolito che si basa sul consumo del GABA, il principale neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale.
Altri meccanismi, che coinvolgono batteri produttori di serotonina, potrebbero anche avere uguale rilevanza potenziale per la depressione e altri disturbi dell'umore.

Noi siamo d'accordo che, pur con i limiti metodologici evidenziati dalla revisione della letteratura che vi riportiamo nei riferimenti qui sotto, la ricerca corrente possa avvalorare l'idea che le comunità microbiche nell'intestino possano svolgere un ruolo importante sulla salute mentale. Tuttavia è evidente che ulteriori studi sull’uomo, in quest'area, sono necessari al fine di chiarire quali pazienti potrebbero beneficiare di supplementazione con probiotici per migliorare la loro funzione mentale, per identificarne meglio i meccanismi, e quali siano le specie e sottospecie più utili e affini.

Buona salute! (e non solo mentale)

Dr.ssa Chiara Saggioro, D.Sci., Ph.D.
Dr. Alfredo Saggioro, M.D.

Riferimenti:

Pirbaglou M, de Souza RJ, Stearns JC, Motamed M, Ritvo P. Probiotic supplementation can positively affect anxiety and depressive symptoms: a systematic review of randomized controlled trials. Nutr Res. 2016, doi:10.1016/j.nutres.2016.06.009.
Wang H, Lee IS, Braun C, Enck P. Effect of probiotics on central nervous system functions in animals and humans – a systematic review. J Neurogastroenterol Motil. 2016, doi: 10.5056/jnm16018.

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